Piazza Carlo Alberto
in evidenza Orari apertura invernali Chiesa romanica di Sant'Antioco di Bisarcio e Grotta San Michele: 10.00 - 16.00; Museo Archeologico "Alle Clarisse": martedì e giovedi 08.00- 14.00, mercoledì e venerdì 08.00 - 14.00; 14.30 - 18.00; sabato 08.00 - 14.00; 15.00 - 19.00 e domenica 09.00 - 13.00; 15.00 - 19.00
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In occasione della GIORNATA NAZIONALE DELLE FAMIGLIE AL MUSEO F@MU, che si terrà il 10 ottobre 2021 al Civico Museo Archeologico “alle Clarisse”, il museo per una giornata si trasformerà in spazi colmi di colori, risa, voci, momenti di riflessione, sarà un luogo dove ascoltare, fare domande, giocare, inventare e rappresentare ma soprattutto sognare.

Il progetto Famu, giunto all’ottava edizione, quest’anno avrà il titolo di “Nulla accade prima di un sogno” ed il Museo Archeologico “Alle Clarisse” aderisce con un evento che si svolgerà all’interno degli spazi museali. Si rifletterà sul significato implicito ed esplicito del sogno attraverso il dialogo tra famiglie e operatori museali, perché il sogno non solo è solo attività psichica che si svolge durante il sonno ma anche speranza e desiderio: quello che ciascun individuo, bambino o adulto, custodisce gelosamente.

È attraverso questo dialogo si vuole di dare voce ai bambini e alle loro famiglie, cercando di avvicinarli alla conoscenza del territorio e alla concreta visione di ciò che l’uomo, a partire dalla creazione dell’universo, è riuscito a realizzare. Perché fino ad allora nulla accadde prima del sogno, ma tutto accadde grazie al sogno!

Durante il percorso di visita verrà creata un’ambientazione ispirata agli antichi sciamani indiani, ognuno scoprirà il proprio animale guida e i suoi poteri. È in questa atmosfera che ognuno si immergerà nei propri sogni e con l’acchiappasogni indiano potrà allontanare quelli negativi.

Attraverso la visione di alcuni video scopriremo insieme quali sono i sogni dell’uomo che nel corso dei secoli si sono trasformati in realtà concrete, per poi procedere alla visione degli oggetti custoditi lungo il percorso museale.

Le famiglie sono invitate a partecipare all’evento che si svolgerà nei seguenti orari: domenica mattina primo ingresso ore 10,15; secondo ingresso 11,45; pomeriggio ore 15,15 primo ingresso, secondo ingresso ore 16,45 al costo di € 3,00 a persona, previa prenotazione al n. 0797851052.

Vogliamo che la domenica del 10 ottobre sia una giornata in cui tutta la famiglia si ritrovi insiem al museo per scoprire, giocare e usare la fantasia ma soprattutto sognare ad occhi aperti e godere del bello.

I bambini che parteciperanno alla giornata Famu, verranno omaggiati da un particolare e colorato acchiappasogni.

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Domenica 14 Ottobre 2018 è la giornata del FAMU Famiglie al Museo, alla quale anche quest’anno aderisce il Museo Archeologico “Alle Clarisse”.

Nata dall’idea di KidsArtTurism il filo conduttore del 2018  è Piccolo ma prezioso

Il filo conduttore dell’iniziativa F@Mu di quest’anno è: Piccolo ma prezioso: perché preziosi sono i più piccoli che visiteranno i musei, come preziosi sono gli oggetti che vi vengono custoditi, in particolare nei piccoli musei come quello di Ozieri , che mantiene un legame stretto con il territorio e con la comunità.

Il 14 ottobre al Museo “Alle Clarisse” sarà possibile partecipare al percorso di tessitura “Il filo magic@”:  dalle vetrine del museo dove sono conservati i piccoli pesi da telaio e le fusaiole si potrà percorrere un viaggio attraverso la tessitura. Partendo dalla costruzione del telaio e dei suoi pesi si passerà alla filatura ed alla tessitura, per svelare tutti i segreti dell’artigianato tessile preistorico.

La famiglie avranno la possibilità di realizzare il proprio manufatto tessile come ricordo di questa esperienza.

Sarà inoltre possibile visitare l’esposizione dei manufatti tessili della ditta Tessile Crabolu di Nule, specializzata in tessitura artigianale sarda, che si occuperà anche dell’allestimento della sala dove si svolgerà il laboratorio tessile.

Le famiglie avranno la possibilità di partecipare alla visita del Museo Archeologico, supportata da un video animato tematico sull’arte della tessitura in epoca preistorica, accompagnati dagli operatori museali, cui farà seguito un laboratorio pratico, durante il quale si realizzerà un piccolo manufatto tessile.

L’appuntamento è dalle 10 alle 13 e dalle 15 fino alle 18. Per l’occasione il biglietto del Civico Museo Archeologico sarà ridotto a € 2,00 per i genitori/accompagnatori e per ragazzi sopra gli 11 anni, gratuito per i bambini fino ai 10 anni.

È GRADITA LA PRENOTAZIONE AL 079 7851052

Si invitano la famiglie a portare con sé un gomitolo di lana colorato.

 

* Vogliamo una giornata in cui tutta la famiglia si ritrovi assieme al museo per godere dell'arte di altri tempi, per scoprire il territorio in cui vive e le sue tradizioni, per imparare divertendosi, per crescere confrontandosi con gli altri.

* Vogliamo una giornata in cui i musei si trasformino in spazi colmi di colori, risa, voci, movimenti, domande, musiche; in luoghi in cui ascoltare delle storie da parte di personale cordiale e accogliente, in cui giocare, chiedere, creare, inventare, rappresentare.

* Vogliamo una giornata che lasci un segno indelebile nel cuore dei più piccoli e nei grandi il desiderio di ripetere ogni volta che sarà possibile quell'esperienza unica.

* Vogliamo una giornata in cui stupirci fino a non poterne più fare a meno della bellezza che ci circonda e in cui condividere il piacere di goderla con coloro a cui vogliamo bene. Questa giornata è il nostro più grande sogno e la nostra sfida più importante.

Questa giornata è la Giornata Nazionale delle Famiglie al museo.

E il 14 di ottobre vogliamo viverla con tutti voi, adulti, bambini e musei. Vi aspettiamo!

#familyMW

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Fin dal 1421 la medievale curatoria di Ozieri, detta “Monteacuto”, faceva parte del feudo più importante dell’isola, detto “Stati di Oliva” appartenenti ai nobili valenzani Centelles, che lo amministravano con governatori di propria fiducia che generalmente risiedevano a Ozieri in quanto era il centro più importante. Nel 1594 il governatore degli Stati de Oliva era il nobile sardo (ma di origine iberica) don Giovanni di Castelvì. Egli decide di realizzare una grande fontana dove già esisteva un'antichissima sorgente, la principale dell'abitato. Egli fece costruire una fonte a 8 bocche, il cui flusso era, ed è, regolato da un ingegnoso sistema di ugelli e valvole nella cisterna retrostante il fronte. Dal torrino esistente nel giardino retrostante è possibile, mediante una scala a pioli, scendere un paio di metri sotto il livello stradale e visitare il tunnel lungo una ventina di metri, che risale fino alla sorgente che scaturisce dalle rocce calcaree; l'acqua sotterranea giunge in una cisterna allocata dietro la facciata marmorea della fonte dove viene regolato il flusso alle 8 bocche.

Nel giardino retrostante l’attuale fonte  è ancora presente la lapide in trachite, dell'epoca, che recita: “D.O.M. / HUNC AQUEDUCTU(M) / ET FONTEM FIERI IUSSIT / ILL(USTRISSIMU)S D.(OMINUS) DON IOH(ANN)ES DE / CASTELLVÌ GUBERNAT.(OR) STATUS OLIVE AN(N)O / D.(OMINI) M. DLXXXXIIII”, completata da altre due lapidi in pietra con gli stemmi dei Castelvì (le tre torri) e dei Centelles (i rombi). La fonte, da allora, ad Ozieri fu sempre detta sa Funtana manna (la “fontana grande”).

La fontana  attuale (detta “Fontana Grixoni”) fu iniziata nel 1877 e completata nel 1882 su progetto dell'architetto algherese Giovanni Pietrasanta, grazie alla munificenza del nobile ozierese don Giuseppe Grixoni Sequi, è composta da due ali marmoree scandite da riquadri e sormontate da candide balaustrate che fiancheggiano un corpo centrale  vivacizzato da un paramento bicromo a fasce parallele ritmato da lisce colonnine

I capitelli sono sormontati da due architravi che al centro si fondono in un arco a sesto acuto. Sopra di esso è collocato lo stemma di Ozieri, affiancato dai simboli dell’agricoltura ozierese, il grano e la quercia, che rappresentano la vocazione cerealicola e la forza. Sotto l’arco è posto il busto di Don Giuseppe Grixoni. I due corpi laterali hanno la parte centrale incorniciata da due cassettoni e sono sormontati da balaustre in marmo inframmezzate da piastrini a sagoma quadrata sulla cui sommità sono posti dei globi, anch’essi in marmo.

La sua linea architettonica è un’armonica composizione di granito e marmo. la pavimentazione e la parte inferiore formano una zoccolatura in granito su cui poggia la parte superiore in marmo.

Ai lati su due basamenti si trovano due leoni, idealmente posti a difesa della fontana, con arti e muscoli in tensione, collo eretto quasi in segno di sfida, criniera arruffata, pronti a spiccare il salto.

La fontana è circondata da palazzi signorili ottocenteschi. Al lato destro si trova Palazzo Pietri (FOTO), dal nome della famiglia proprietaria, in stile neoclassico, alle spalle il palazzo sede in passato dell’Orfanotrofio femminile Satta Sequi e a sinistra un palazzo che ospitava un mulino.

La Fontana Grixoni rappresenta un monumento storico-architettonico di primo piano nel ricco patrimonio culturale della città, soprattutto per il suo valore artistico, ma anche uno degli esempi architettonici più importanti della gestione delle acque nell'Isola.

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In occasione del carnevale e del trentesimo anniversario della morte di Andy Warhol, padre del movimento pop art, gli operatori del Museo Archeologico organizzano una festa a tema POP ART.

L'evento si svolgerà nella pinacoteca cittadina Giuseppe Altana il giorno 24 febbraio dalle ore 17,30.

Sarà preceduto da tre giornate di laboratori didattici per bambini nei giorni 15, 16 e 17 febbraio, durante i quali saranno realizzate maschere e decorazioni utilizzate per la festa stessa. I bambini che prenderanno parte ai laboratori al costo di €5,00 avranno garantito l'ingresso gratuito, mentre per i soli partecipanti alla manifestazione il costo è di € 3,00.

L'evento, aperto anche ad adulti di ogni età, sarà animato dal trucca-bimbi e balloon art di Laura e dalla frittellata del MOICA.
Info e prenotazioni allo 079787638 e 0797851052.

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Giornata della Memoria 2017

L’Istituzione San Michele anche per il 2017 vuole ricordare La Giornata della Memoria: ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto, quando in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Grazie alla collaborazione di un gruppo di volontari venerdì 27 gennaio ci sarà un doppio appuntamento: alle 09.30 al Teatro Civico per gli alunni dei licei cittadini e alle 18.00, aperto a tutti, nell’Auditorium del Centro Culturale San Francesco.

Si tratta di un incontro durante il quale il Dott. Renato Versace, esperto di arte sacra, illustrerà la tragedia della Shoà attraverso delle icone, con una trasposizione del tema ai tempi moderni, guardando alla sofferenza degli innocenti, e chiedendosi se la denuncia può rappresentare un deterrente affinché orrori di questo genere non si ripetano.

La Cambogia di Polpot, il conflitto Serbo-Croato-Bosniaco, gli odi tribali in Sudan, Nigeria e Timor, il pogrom cristiano in medio oriente: sono esempi eclatanti che l'odio di razza, veicolato dalla religione e sono stati la piaga del XX secolo e in quest’inizio del XXI stanno assumendo dimensioni globali, come il fenomeno ISIS dimostra.

Renato Versace sostiene che non possiamo più limitarci a motivazioni ideologiche e politiche ma bisogna affrontare il problema nel "cuore " dell'uomo, dove alberga tutta la sua passionalità, che forse è' necessario ricercare le cause di tragedie come la Shoà non nella ragione ma nelle emozioni; e quindi in tutte quelle culture e società' che sull'emotività dell’uomo creano i loro imperi.

Attraverso questa iniziativa, che mette insieme i vari linguaggi della musica, della pittura, del sentimento religioso e dell’antropologia, si cercherà di capire come la società laica sia potuta degenerare nell'orrore dell' homo homini lupus di Hobbes, dove il sentimento religioso si sta prepotentemente imponendo come veicolo ideologico. L'odio radicale della Shoà è l'odio del terrorismo attuale: sottovalutare la dimensione religiosa dell'odio contro gli Ebrei, ci porta a banalizzare il sentimento religioso patologico che sottende le violenze del tempo che viviamo.

Un quartetto intervallerà gli interventi con le musiche ebraiche Klezmer.

 

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