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Come arrivare

Dalla SS 131 all'altezza di Mores in direzione di Sassari, si svolta a d. sulla SS 128 bis e si procede direttamente per Ozieri. Si lascia il centro abitato e si prosegue per San Nicola percorrendo la SS 132 fino al bivio. Da quel punto si prosegue per un altro km lasciando sulla d.l'abitato di San Nicola.

Il contesto ambientale

Il ponte è sul rio Mannu di Ozieri, al centro della valle del Monteacuto, limitata a N/E dal Limbara e a S dai monti di Alà dei Sardi e Pattada, e segnata da un fitto quadro idrografico di fiumi e paludi.

Descrizione

Noto localmente come "Pont'Ezzu" (ponte vecchio), supera i m 90 di lunghezza. È suddiviso in sei fornici, con raggi decrescenti dal centro verso i lati, e presenta un paramento in opera quadrata di conci in basalto e andesite. All'interno, ma anche nelle parti superstiti dell'alzato, è presente un'opera muraria più regolare con blocchi di basalto. Nello spazio tra l'estradosso degli archi è presente un robusto conglomerato cementizio che regge il piano di calpestio largo circa m 3. In corrispondenza dei pilastri sono ben conservati gli speroni che contrastavano la forza del fiume e l'usura esercitata dalla corrente.

Il ponte si trovava lungo l'arteria stradale che collegava Cagliari con Olbia, nota grazie alle fonti scritte e materiali.

 Su questa via, nella valle del Monteacuto, erano presenti altri cinque ponti. Il primo, da O, è quello di Iscia Ulumu, in località San Luca (Ozieri). Conservato in parte, permetteva con una doppia arcata il superamento della confluenza tra il riu Mannu di Ozieri e il rio di Buttule. Ad un paio di chilometri più ad E si trova il Pont'Ezzu.

A sei arcate era anche il terzo ponte, presso il Badu de sa Feminedda (Ozieri), ubicato a meno di 3 km ad est rispetto al precedente. Della struttura si conservano le pile in conglomerato cementizio rivestite da blocchi vulcanici.

Un quarto ponte era situato alle pendici della collina di Castro (Oschiri) presso il centro di Luguidune. Superato questo insediamento, la strada, dopo alcuni chilometri verso E, superava il rio Mannu di Berchidda. 

Qui, in regione Silvani, alla base della collina che ospita i resti del castello di Monte Acuto, è ubicato un quinto ponte ancora visibile nelle sue fondazioni. Da questo punto, come attestano diversi miliari, la strada proseguiva verso Monti sino ad Olbia.

L'esistenza di un sesto ponte, il "ponte di San Leonardo de Orvei", si deduce dalle relazioni descrittive del ducato di Monteacuto (feudi sardi della casata spagnola di Oliva), del XVIII secolo. Probabilmente la struttura, riferibile alla strada di collegamento tra Luguidune e il centro di Gemellas (Perfugas), è da localizzare a N di Tula. Il ponte è visibile solo d'estate, quando si abbassa il livello dell'invaso del Coghinas, nella zona N/O della valle del Monteacuto.

L'esigua distanza tra i ponti (pochi km in linea d'aria) e la presenza dei guadi (nella valle del Monteacuto se ne contano una ventina), attesta il lunghissimo periodo di vita del sistema stradale impostato dai Romani. 

Si può tuttavia ipotizzare che la rete stradale sia stata impostata in periodo repubblicano e via via perfezionata e rettificata nei secoli successivi.

Il funzionamento del sistema e la conseguente continuità d'uso dei percorsi di fondovalle è certamente alla base della conservazione dei ponti sul lungo periodo. Ancora in età medievale sul Pont'Ezzu di Ozieri, come sugli altri, dovevano confluire le strade che provenivano dai territori montani a S di Ozieri, ma anche le viabilità che da O, oltre ad Ardara capitale del Regno di Torres, toccava i centri di Ploaghe e Bisarcio, sedi delle omonime diocesi.

Nella parte E della valle si trovava Castra, sede dell'omonima diocesi medievale, da localizzare presso la chiesa di Santa Maria di Castro (Oschiri). A pochi chilometri ad E di questa vi era il castello di Monte Acuto (Berchidda), fondato nel XII secolo dai giudici di Torres. Ad O, nella seconda meta del XIV secolo fu costruito dagli Arborea il castello di Orvei (Ozieri). Questa fortificazione è localizzata a meno di 10 km a N/E di Pont'Ezzu, sulla cima del monte San Leonardo.

Storia degli scavi

Il ponte non è stato oggetto di scavo archeologico.

 

Bibliografia

F. Amadu, Ozieri e il suo territorio dal neolitico all'età romana, Cagliari, Fossataro, 1978, pp. 232-233;

"Ozieri", in L'Antiquarium Arborense e i civici musei archeologici della Sardegna, a cura di G. Lilliu, Sassari, Banco di Sardegna-Cinisello Balsamo, A. Pizzi, 1988, pp. 71-92;

F.G.R. Campus, "L'insediamento umano medievale nel territorio di Oschiri (Sassari): processi formativi e dinamiche di trasformazione", in Oschiri, Castro e il Logudoro orientale, a cura di G. Meloni-P.G. Spanu, Sassari, Carlo Delfino, 2004, pp. 151-188;

A. Mastino-P.G. Spanu-R. Zucca., "Il territorio di Oschiri dal periodo romano all'età bizantina", inOschiri, Castro e il Logudoro orientale, a cura di G. Meloni, P. G. Spanu, Sassari, Carlo Delfino, 2004, pp. 77-99;

J.M. Poisson, "Ozieri (Sassari). Località S. Leonardo. Prima campagna di ricerche archeologiche nel sito di Urvei", in Bollettino di Archeologia, 1991, 10, pp. 135-136;

P.G. Spanu, "L'età romana", in Il Monte Acuto. Museo itinerante del territorio, Muros, Stampacolor, 2002, pp. 56-57.