L'esterno
in evidenza Orari apertura invernali Chiesa romanica di Sant'Antioco di Bisarcio e Grotta San Michele: 10.00 - 16.00; Museo Archeologico "Alle Clarisse": martedì e giovedi 08.00- 14.00, mercoledì e venerdì 08.00 - 14.00; 14.30 - 18.00; sabato 08.00 - 14.00; 15.00 - 19.00 e domenica 09.00 - 13.00; 15.00 - 19.00
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Nei fianchi delle navate laterali, le maestranze, probabilmente -come più voci asseriscono (v. R.Serra, 1989)- intesero rispettare le lisce murature preesistenti e utilizzare quelle dell'edificio rimaste intatte e solide, scampate quindi al catastrofico incendio ante 1090, riprendendo di fatto quell'essenzialità tipica del romanico "arcaico".

All'esterno dell'edificio, sul lato Sud dove in prossimità campeggia maestosa la massa dell'abside, troviamo conferma all'ipotesi di un cambio di maestranze avvenuto durante il periodo della ricostruzione della cattedrale e - cosa probabile - dopo una temporanea sospensione dei lavori.
Evidentemente alla maestranza lombarda, già presente nella Sardegna settentrionale fra la seconda metà del Sec. XI e agli inizi del Sec. XII, subentra la maestranza di formazione pisana, apportando all'impostazione strutturale e decorativa delle varianti più consone ai propri modi, alle proprie valenze stilistico-culturali.

La cattedrale di Bisarcio presenta il motivo delle archeggiature, con inscritti eleganti rombi a doppio rincasso e delle semicolonne addossate alla parete che generate da un alto zoccolo a scarpa, ripartiscono lo spazio della superficie semicircolare dell'abside in riquadri abbondantemente allungati, di cui quattro si presentano ciechi; quello mediano, per contro, è traforato da una monofora a doppio strombo con davanzale sporgente modanato.
Le paraste d'angolo delle testate delle navate laterali dipartono così come le lesene dell'abside da un alto zoccolo a scarpa.
Nell'ampio riquadro delimitato dalle sporgenze di queste membrature si aprono, rispettivamente sui lati delle testate delle navate laterali, due monofore identiche alla sopra descritta.
Si noti che l'apertura ricadente quasi sull'asse mediano dei due riquadri ha escluso, di conseguenza, la possibilità decorativa delle lesene, obbligando anche il raccordo delle membrature verticali con l'inserto di due archetti con peduccio per ogni testata. Il frontone che chiude l'edificio sul lato orientale conclude in alto con una plastica cornice a doppio listello poggiata su mensole. Sugli angoli si evidenziano le alzate delle paraste con la risvolta delle cornici degli archetti dei fianchi e la luce cruciforme che nel punto mediano trafora la superficie liscia del frontone.

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