Notizie Storiche
in evidenza Orari apertura estivi Chiesa romanica di Sant'Antioco di Bisarcio 10 - 13; 14 - 18; Grotta San Michele: 10 - 13; 14.30 - 18.00

Simbolo di una civiltà che si diffuse in tutta la Sardegna (3500./2700 a.C.), centro più importante del Monte Acuto e sede del più antico premio letterario in lingua sarda, Ozieri è una vivace cittadina che offre al visitatore l’opportunità di un percorso non convenzionale di preistoria e di storia.

Si rivela al visitatore nel suo elegante aspetto neoclassico: il tessuto urbano è costituito da un fitto groviglio di ripide strade e gradinate, che si aprono in innumerevoli slarghi e piazzette. Conserva intatte atmosfere, profumi e sapori della sapiente tradizione produttiva e culinaria. Le produzioni tipiche, le feste, i musei, i beni monumentali e storici ne fanno un luogo da visitare durante tutto l’arco dell’anno.


 

La cittadina di Ozieri è situata su un terreno in forte pendio con una caratteristica disposizione ad anfiteatro, con circa 12 mila abitanti.

Sin dalla preistoria è stata sempre una località rilevante nell’ambito degli insediamenti umani, favoriti dalla presenza di ampie grotte e dalla posizione di dominio nei confronti della vasta pianura.

Già nel neolitico, Ozieri diviene centro importante per la civiltà dell’epoca: i pregevoli manufatti in ceramica decorata trovati nella Grotta San Michele sono considerati i più significativi della civiltà diffusa in tutta la Sardegna e identificata come Cultura di Ozieri (3500-2700 a.C.), i cui reperti sono custoditi presso il Civico Museo Archeologico "Alle Clarisse".

Più di 120 nuraghi (densità fra le più alte in Sardegna), diverse tombe dei giganti, pozzi sacri, cinte murarie, testimoniano l’importanza rappresentata nel periodo nuragico dal territorio.

Nel corso dell’età romana Ozieri acquista ulteriormente importanza: diviene crocevia delle strade che collegavano Cagliari con i porti di Porto Torres e Olbia. Ne sono testimonianza i villaggi, le pietre miliari e soprattutto i ponti. Fra questi bellissimo esempio è il Pont'Ezzu, ancora oggi uno dei monumenti più interessanti del territorio.

Nel medioevo Ozieri rappresenta sempre più un centro di notevole importanza politico-amministrativa e militare. Già capoluogo della curatoria del Monte Acuto, la presenza di facoltose famiglie nobiliari determinano lo sviluppo delle attività legate all’allevamento del bestiame. 

Durante il regno sardo-piemontese diviene sede del Vescovado e del Tribunale, Capoluogo di Provincia e deposito Reale per l’Allevamento dei cavalli.

Proprio per questa rilevanza nel 1836 il Re Carlo Alberto la eleva al rango di Città.

Con la nascita dello Stato Italiano, Ozieri ha il grande onore di mandare in Parlamento come proprio deputato Giuseppe Garibaldi.

Dal punto di vista culturale la Città rappresenta per la Sardegna un importante simbolo di riferimento per la cultura isolana.

Nel '500 un pittore conosciuto come Il Maestro di Ozieri arricchisce diverse chiese del nord Sardegna con pregevoli opere in stile manieristico, con innovative influenze nord-europee: due importanti opere sono custodite nel Museo Diocesano di Arte Sacra.

Nel finire del ‘700 un patrizio ozierese Francesco Ignazio Mannu scrisse l’inno “Procurade 'e moderare barones sa tirannia”, divenuto, nei moti contro i piemontesi, la marsigliese sarda.

Negli anni ’50 nasce il Premio Ozieri per la Letteratura Sarda. Dopo oltre 40 edizioni è certamente il passaggio obbligato per gli autori di poesia e prosa in lingua sarda. Il Premio ha costituito negli anni un prezioso strumento di codificazione della produzione letteraria in Sardegna.

Altrettanta rilevanza riveste Ozieri nell'ambito della musica sarda con la presenza da oltre 30 anni di un premio denominato Usignolo della Sardegna dedicato al tradizionale cantigos a chiterra e con la presenza del Coro di Ozieri che ha svolto un'opera di ricerca e recupero della radicata tradizione polivocale.

Il centro storico di Ozieri rappresenta una notevole risorsa culturale e turistica. Palazzi dall'influenza spagnola e neoclassica, creano una simbiosi perfetta con chiese, ex conventi e fontane, tutto impreziosito da caratteristiche architettoniche particolari come le tradizionali “altane”, terrazze chiuse da colonnati.

 

 

center>