Chiese minori
in evidenza Orari apertura invernali Chiesa romanica di Sant'Antioco di Bisarcio e Grotta San Michele: 10.00 - 16.00; Museo Archeologico "Alle Clarisse": martedì e giovedi 08.00- 14.00, mercoledì e venerdì 08.00 - 14.00; 14.30 - 18.00; sabato 08.00 - 14.00; 15.00 - 19.00 e domenica 09.00 - 13.00; 15.00 - 19.00
Stampa

 

“Italia Romanica”

Sant’Antioco di Bisarcio

Ozieri 30 settembre – 01 ottobre

 

Visite guidate, eventi ed esperienze dedicate a una straordinaria epoca interpretata da grandi scultori, pittori, architetti e ingegneri che hanno lasciato il segno nella storia dell’arte italiana.

Il 30 settembre e il 1° ottobre “Italia Romanica” arriva ad Ozieri nella chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio: uno dei migliori esempi del romanico pisano della Sardegna, per la singolarità delle architetture e la ricca decorazione a rilievo del XII secolo. Nelle due giornate, i visitatori , accompagnati dagli archeologi, potranno visitare l’area dove recentemente si è conclusa l’XI campagna di scavo archeologico. Gli orari sono dalle 10.00 alle 13.00 di mattino e riprenderanno nel pomeriggio alle 15.00 fino alle 18.00.

 

 “Italia Romanica” è l’evoluzione de “Le giornate del Romanico”: ideato e promosso dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico, per l’edizione del 2023 hanno raccolto la sfida la Fondazione Lemine della Lombardia, ente che promuove ”Antico Lemine”, festival del medioevo bergamasco, e la Fondazione Le Vie dei Tesori della Sicilia, che organizza il Festival omonimo in nell’Isola.

La Sardegna ha fatto da apripista con l’istituzione di giornate speciali dedicate all’architettura del Medioevo italiano. In questa edizione  un calendario ricco con oltre 100 chiese aperte gratuitamente tre Sardegna, Sicilia e Lombardia, nei tre fine settimana di settembre e durante la prima domenica di ottobre.

Visite guidate gratuite e aperture straordinarie degli edifici di culto costruiti tra la fine del X e il XIII secolo, che hanno caratterizzato la storia e la cultura dei luoghi in cui sono sorte, e alcune ancora oggi conservano opere d’arte e lavori di pittori e architetti, scultori.

“E’ la grande festa del Romanico a cui tutti possono prendere parte gratuitamente” commenta Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico che sul tema del patrimonio romanico la Sardegna ha tracciato la strada in campo nazionale,

L’Amministrazione Comunale e l’istituzione San Michele hanno aderito con molto entusiasmo, ritendo questo un importante evento di promozione culturale e promozione turistica del territorio.

Stampa

Terra di storia e tradizioni

Centro più importante del Monte Acuto, simbolo di una civiltà che per prima si diffuse in tutta la Sardegna (3500./2700 a.C.). Sede del più antico premio letterario in lingua sarda Ozieri è oggi una vivace cittadina che offre al visitatore l’opportunità di un percorso non convenzionale  di preistoria e di storia dell’isola.

  • Grotta San Michele: che si apre nei cacarei della parte alta di Ozieri, luogo simbolo dell’archeologia sarda fu necropoli durante il neolitico recente (3500/2700 a.C.)
  • Sant’Antioco di Bisarcio: una delle più grandi chiese romaniche della Sardegna. L’isolamento e la posizione scenografica determina una singolare combinazione di paesaggio e arte, costruita in pietra locale costituisce un capolavoro dell’architettura medioevale dell’Isola.
  • Museo Acheologico “Le Clarisse”: ospitato all’interno dell’ex Convento settecentesco delle Monache Clarisse, conserva una ricca  collezione di reperti di varie epoche dal Neolitico al Medioevo. Di particolare rilevanza la collezione Numismatica tra le più ricche della Sardegna.
  • Centro storico: ricco di storia dove sarà possibile ammirare alcuni esempi di architettura neoclassica come le “Altane” (loggiati a colonnine), il Quartiere Spagnolo con la Chiese Convento di S.Francesco, il Mosaico del Prometeo di Aligi Sassu, la Cattedrale neoclassica, le carceri Borgia e la monumentale Fontana Grixoni.

 

Ozieri: Meraviglie dell'Arte e della Tavola

h. 09.30 Arrivo e visita alla Basilica romanica di Sant’Antioco di Bisarcio;

h. 10.30 Fattoria didattica per assistere al percorso del pane e dell’olio;

h. 13.30 Pranzo tipico;

h. 16.00 Visita laboratorio artigianale di dolci tipici;

h. 18.30 Visita guidata al centro cittadino e tempo a disposizione per lo shopping.

 

The pleasure of food and art

h. 09. 30 visit to the Romanesque basilica of St.Antioco’s in Bisarcio;

h. 10.30 visit to the didactic farm where you’ll see how bread and oil are made;

h. 13.30 Typical lunch;

h. 16.00 visit to the confectionery’s workshop where local sweets are made;

h. 18.30 guided tour of the town centre and time for shopping.

 

 

possibilità di pernottamento in loco e creazione di  programmi personalizzati

Contatti:

Istituzione San Michele - Tel. 079 787638 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Stampa

 

La città di Ozieri in occasione della manifestazione “Monumenti Aperti” ospita Broken, grande mostra personale sarda di Jacopo Scassellati. La mostra curata da Giuseppe Zichi, patrocinata dal comune di Ozieri, aprirà le porte sabato 14 Maggio alle ore 18,00, presso la Pinacoteca cittadina Giuseppe Altana, Ex Centrale Elettrica.

Nel repertorio espositivo sono presenti sia opere pittoriche, anche di notevoli dimensioni, che opere scultoree, un viaggio nel mondo Scassellati, per leggere quella che è l’indagine esplorativa dell’artista che in questa fase della sua vita artistica sta conducendo.

…Quella di JacopoScassellati – scrive Giuseppe Zichi - è un’analisi fortemente concettuale, che prende le mosse da uno studio metafisico del mondo; come non ricordare che tutto nasce dal “Big Bang”. Sembra quasi che le opere di Scassellati non vogliano dimenticare quel ”Grande Scoppio” alle origini di tutto: «La bellezza che violento e tormento – precisa – che rompo e distruggo sembra vincere nonostante cerco di cancellarla, anzi, più la tormento più lei sembra diventare più presente e preziosa». Il gesto di togliere è un gioco di squarci, di strappi che coinvolgono la materia... …«Le mie forme affiorano da un buio cosmico e recano ancora chiara l’impronta umana…immagini non finite lasciano intuire strutture plastiche non definite nel dettaglio e dove lo stesso è frutto dell’immaginazione dell’osservatore, così da portare a considerare l’opera come un paradigma dell’utilità del confronto tra il passato e la contemporaneità». Ed è così che il «disfacimento» si cristallizza in un linguaggio tutto suo, che potremmo definire di frammentazione.

L’idea di una mostra personale dal titolo Broken, nasce proprio da questa riflessione. Un filo rosso che attraversa tutta la produzione artistica degli ultimi anni di Jacopo Scassellati. Nonostante la morte sia inevitabile, è la bellezza a vincere, diventando simbolo di eternità in molte delle sue opere.

La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00.

Per info e prenotazioni contattare l’Istituzione San Michele al 079 787638 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Nota Biografica:

Jacopo Scassellati, discendente da famiglia umbra, nasce a Sassari nel 1989, e lì risiede tuttora. Fin da piccolo manifesta una forte predisposizione alle creatività . Nipote e figlio d’arte, segue le orme del nonno Franco Scassellati aggirandosi indisturbato nei meandri del suo laboratorio di ceramiche, dove manipola giocosamente argilla e colori, trasformandoli in opere che palesano la sua precoce abilità . Così, in maniera quasi scontata, apprende i processi di riduzione dei colori e i segreti dei lustri ceramici. Studia presso il Liceo ginnasio di Sassari D. A. Azuni, conseguendovi la maturita classica nel 2008.

Nel corso degli studi, grazie a un progetto legato alla conservazione della lingua sarda, ha l’opportunita di conoscere lo scrittore Gavino Ledda; tra i due si instaura un rapporto di amicizia che li condurrà a produrre una nuova veste editoriale per il libro Padre padrone e altre opere letterarie di Gavino Ledda.

Nel 2012 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari. Ama esprimersi con pennelli e colori, ma spesso torna agli esordi, modellando l’argilla in sculture che richiamano fortemente la tradizione sarda e i suoi studi classici.

Per lui l’arte è un processo mentale che trova la sua attuazione attraverso la manipolazione e trasformazione della materia, ricercata, studiata, sperimentata con pazienza e evidente piacere. Le sue mani, infatti, accompagnano ogni suo processo creativo, guidate dalla sua esperienza di artista artigiano, partendo dalla scelta dei materiali fino alla loro stesura nelle tele secondo l’idea, frutto delle sue pulsioni, emozioni, ricordi e studi accademici. È persino l’artefice dei pigmenti di cui fa uso, come un pittore antico, ma sempre alla ricerca del nuovo da sperimentare. Da qui le sue continue e repentine metamorfosi artistiche, che ne fanno “un ragazzo di talento dal ritmo che non c’è più”, come ebbe a dire Vittorio Sgarbi.

Ha realizzato, su commissione, due pale d’altare per la Cattedrale di Campli (TE), raffiguranti un’Annunciazione e una Deposizione. La sua prima personale, nel 2008, si intitola Jacopo Giovin pittore e si tiene a Spello (PG), a cura di Paolo Nardon e con la presentazione di Vittorio Sgarbi. In quell’occasione, il critico d’arte mostra grande interesse e ammirato entusiasmo per l’estro di Scassellati, paragonandolo addirittura, per il suo rapido excursus artistico, ai grandi Maestri del passato, che hanno raggiunto l’apice in breve tempo.

 

Visitate il sito www.jacoposcassellati.com 

Stampa

Terra di storia e tradizioni

Centro più importante del Monte Acuto, simbolo di una civiltà che per prima si diffuse in tutta la Sardegna (3500./2700 a.C.). Sede del più antico premio letterario in lingua sarda Ozieri è oggi una vivace cittadina che offre al visitatore l’opportunità di un percorso non convenzionale  di preistoria e di storia dell’isola.

  • Grotta San Michele: che si apre nei cacarei della parte alta di Ozieri, luogo simbolo dell’archeologia sarda fu necropoli durante il neolitico recente (3500/2700 a.C.)
  • Sant’Antioco di Bisarcio: una delle più grandi chiese romaniche della Sardegna. L’isolamento e la posizione scenografica determina una singolare combinazione di paesaggio e arte, costruita in pietra locale costituisce un capolavoro dell’architettura medioevale dell’Isola.
  • Museo Acheologico “Le Clarisse”: ospitato all’interno dell’ex Convento settecentesco delle Monache Clarisse, conserva una ricca  collezione di reperti di varie epoche dal Neolitico al Medioevo. Di particolare rilevanza la collezione Numismatica tra le più ricche della Sardegna.
  • Centro storico: ricco di storia dove sarà possibile ammirare alcuni esempi di architettura neoclassica come le “Altane” (loggiati a colonnine), il Quartiere Spagnolo con la Chiese Convento di S.Francesco, il Mosaico del Prometeo di Aligi Sassu, la Cattedrale neoclassica, le carceri Borgia e la monumentale Fontana Grixoni.

 

 

Per le vie di Ozieri: una passeggiata nei secoli

h. 09.30: arrivo  e visita alla Basilica romanica di Sant’Antioco di Bisarcio.

h. 11.30: visita guidata al centro cittadino e tempo a disposizione per lo shopping

h. 13.00: pranzo in ristorante

h. 16.00: proseguimento per la Grotta San Michele

h. 17.30: visita Museo Archeologico, presso l’ex Convento delle Clarisse

 

A walk through centuries

h. 09.30: visit to the Romanesque basilica of St.Antioco’s in Bisarcio

h. 11.30: guided tour of the town centre and time for shopping

h. 13.00: lunch at restaurant

h. 16.00: cave of St. Michele’s

h. 17.30: visit to the Archeological Museum in the ex-Clarisse Convent

 

possibilità di pernottamento in loco e creazione di  programmi personalizzati

Contatti:

Istituzione San Michele - Tel. 079 787638 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Stampa

La Basilica, per le sue caratteristiche, rappresenta un esempio unico nell’architettura romanica dell’isola.

La facciata appare asimmetrica in seguito al crollo, avvenuto nel XV secolo, della parte sinistra superiore, ricostruita in muratura liscia senza rifacimento della decorazione originaria.

La parte inferiore presenta tre arcate a tutto sesto variamente decorate con figure di angeli e santi, scene agresti e foglie stilizzate. L’arcata a sinistra  è  murata, in quella di destra si apre  una bifora con al centro una colonna sostenuta da un leone.

Nella parte superiore, sul lato destro, sono visibili quattro arcatelle a sesto acuto.

Una scalinata all’interno del portico permette l’accesso a tre ambienti superiori, che nascondono la precedente facciata.

Nel primo locale, adibito a sala capitolare, si trova una cappa di camino a forma di mitra vescovile. Il secondo vano è una piccola cappella: sulla sinistra è visibile la scritta di consacrazione di un precedente altare (l’attuale e’ di restauro), nella parete di fondo  si apre la bifora della prima facciata.

L’ultimo ambiente mostra tracce del crollo quattrocentesco.

L’interno della basilica, con copertura lignea al centro e volte a crociera laterali, ha una classica pianta a tre navate, suddivise da archi a tutto sesto sorretti da colonne monolitiche e pilastri cruciformi.

In varie parti della chiesa sono visibili le orme  che i pellegrini incidevano sulla pietra: si tratta di un simbolo a forma di sandalo lasciato come testimonianza del loro passaggio

Pagina 19 di 54

center>